CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







venerdì 8 settembre 2017

Messina - Roccella Ionica


Lasciamo Messina alle 6.30. Il programma è di raggiungere Crotone. Il vento, una volta superato Capo dell'Armi dovrebbe esserci favorevole. Scendiamo lo stretto a motore. La corrente ci è sempre contraria, ma meno forte di ieri. Il cielo è sereno e il mare calmo. Lasciamo Reggio Calabria al traverso e alle 9.30 superiamo il capo. Risaliamo per un poco di bolina con un vento sugli 8 nodi. Poi, a partire dalle 11, lo prendiamo al gran lasco ed infine in poppa piena. C'è un po' d'onda e la randa diventa instabile. Accendiamo il motore, ma con la randa al centro la balumina continua a sbattere contro il paterazzo. Per evitare di rovinare la vela la riduco prendendo una mano di terzaroli. Lo stesso ha fatto un'altra barca a vela che procede anch'essa a motore e che ci supera all'altezza di Brancaleone Marina. La costa calabra risulta meno squallida di come me la ricordavo, anzi, a tratti e’ anche piacevole. Nel pomeriggio il vento aumenta fino a 25 nodi. Con lui le onde. Poi comincia a piovere, pertanto riconsidero il programma originario. Di attraversare di notte e sotto la pioggia il Golfo di Squillace per arrivare verso le 4 del mattino a Crotone senza conoscere il porto non è il massimo. D'altra parte, anche l'ingresso con questa onda a Roccella Ionica non è entusiasmante, considerati i bassi fondali che ricordo esserci all'ingresso di quel marina. Chiamo la Capitaneria di Roccella e mi dicono che recentemente l'ingresso è stato dragato e che il fondale minimo è di 4 metri. Habibti ne pesca 2. Valuto i pro e i contro delle due opzioni e alla fine decido per Roccella. Entro in porto facendo grande attenzione e con un pochino d'ansia. Lo strumento che segna la profondità ad un certo punto mi indica 3,1 metri, ma ormai sono protetto dalla diga foranea. Ci ormeggiamo ad un finger, sotto la pioggia battente, con l'aiuto di due ormeggiatori molto gentili. Trovo il porto molto migliorato rispetto al mio ultimo passaggio, nel 2002. Allora c'erano solo i pontili in cemento. Né acqua né elettricità. C'era già, invece, la pizzeria. Poiché fuori continua a diluviare, preferiamo comunque cenare in barca. Le miglia percorse oggi sono state 71.

(Giornale di bordo)

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